Intervista

Qui sotto riportata c'è un' intervista  al Sottosegretario di stato Antonio Guidi, con delega alla salute mentale, che ha ripensato l'Osservatorio sulla salute mentale occupandosi anche di nuove forma di disagio, emergenti nella nostra società, che riguardano adolescenti e anziani.

Inviato
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Onorevole Guidi, come giudica quanto è stato fatto in Italia in applicazione della Legge 180?

Dott. Antonio Guidi
Dott. Antonio Guidi

"La salute mentale non è la 180. E questo è il grande dibattito dei nostri giorni. La 180 è una legge, in parte superata in parte di grande importanza, che riguarda il superamento della struttura ospedaliere psichiatrica per adulti. La salute mentale così come la vedo va dalla mamma che ha un bambino in grembo all'anziano. La salute mentale riguarda prima di tutto gli stili di vita, di cui ho delega, per evitare in tutti i modi le premesse dell'ammalarsi dal punto di vista mentale e psichiatrico; una visione assolutamente trasversale a tutti gli stili di vita". 

Inviato
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In che direzione va oggi affrontato il problema della riforma psichiatrica? 

Dott. Antonio Guidi
Dott. Antonio Guidi

"La visione del sottosegretario di stato Antonio Guidi con delega alla salute mentale, lo dico in maniera formale, è di tre indirizzi. Primo superare la 180 perché è una legge datata rispetto all'attuale cercando di valorizzare quello che la 180 ha portato di positivo. Ai manicomi non ci si può tornare in ogni caso, indietro non si torna, ma occorre lottare contro i microcomi o manicomi nascosti che esistono nel nostro presente. E' troppo facile dire il governo Berlusconi riapre i manicomi quando in realtà tantissimi manicomi mascherati oggi sono aperti: possono essere case di cura poco controllate, strutture pubbliche come quelle di San Gregorio Magno che segregano in sé o interi reparti di ospedali psichiatrici che cambiano nome e vengono definiti residenza psichiatrica ma rimangono strutture manicomiali. Secondo punto, rispetto all'esistente, la lotta all'illegalità. Io ho instaurato un monitoraggio contro l'illegalità: i ricoveri impropri, persone con handicap o anziani all'interno di strutture psichiatriche protette, eccesso fuorilegge di ricoveri, carenze di personale non qualificato (il 20% dei dirigenti non hanno qualifiche), lotte alle irregolarità dei sistemi di sicurezza (estintori, sistemi elettrici, vie di fuga). Terzo discorso, sostegno a domicilio e alle famiglie perché in realtà la 180, negando di fatto la malattia mentale, ha dato carico alle famiglie di gestire la sofferenza mentale. Questa è l'ingiustizia che ci siamo portati dietro per più di 20 anni". 

Inviato
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Quali sono le sue proposte per il futuro? 

Dott. Antonio Guidi
Dott. Antonio Guidi

"Tener conto che la sofferenza mentale esiste e basta con le accuse al sociale di rimanere indifferenti. Si può ridurre la sofferenza mentale o addirittura guarire. Siamo nel 2000 non nell'800. Le proposte sono tecniche. Attivazione di servizi psichiatrici di pronto soccorso soprattutto notturno, perché la salute mentale non tiene conto dei tempi di ufficio, e soprattutto i disturbi di panico e solitudine esplodono di notte. L'esperienza ci dice che se interveniamo la prima volta in tempo non si entra nel circuito della psichiatria. Poi consulenza di psichiatri, dove anche la psicoterapia possa essere giocata in termini seri, lotta a qualsiasi forma di struttura manicomiale nascosta e dare legalità a quelle che esistono". 

Inviato
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Rispetto al sostegno a domicilio invece quali le priorità? 

Dott. Antonio Guidi
Dott. Antonio Guidi

"Il sostegno alla persona e cura e il sostegno alla famiglia. Dove questo sostegno diventa una violenza alla persona o alla famiglia, piccolissime strutture inserite nel contesto urbano che si devono chiamare, ma devono essere realmente, piccole case famiglia o comunità dove il numero delle persone deve essere limitato. Deve essere accertata la sofferenza mentale, ma deve essere stabilito anche un percorso. Dire che una persona è inserita nella piccola comunità per fare questo, non per essere parcheggiata. Tutto questo discorso riguarda, diciamo così, lo stock quantitativo delle persone adulte, che purtroppo alcuni operatori definiscono "residuo manicomiale" che è una cosa che riguarda le discariche ed è veramente indecente". 

Inviato
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Lei ha ridisegnato l'Osservatorio sulla salute mentale. Con quali priorità? 

Dott. Antonio Guidi
Dott. Antonio Guidi

"La mia proposta può essere sia di carattere culturale che di valenza legislativa. Io esprimo in questo senso non un punto di vista ma un percorso. Ho ridisegnato, stravolgendo un po' le regole del gioco, l'Osservatorio sulla salute mentale che ha due compiti: quello di vigilanza ma anche di proposta che poi si deve calare nel Parlamento e nelle Regioni. Gli osservatori precedenti erano destinati agli adulti e rimarranno degli ottimi colleghi che si occupano degli adulti, ma le due code della curva di Gauss sono le priorità. L'anziano e il bambino devono avere nel progetto di salute mentale priorità non perché di moda, ma perché esistono delle emergenze. Con l'allungamento della vita media abbiamo l'esplosione di malattie a valenza psichiatrica, come l'Alzheimer che nel passato non c'erano e abbiamo poi un'emergenza nell'adolescenza perché il cambiamento della società e della famiglia sempre in continua evoluzione (non dico in crisi ma in continua evoluzione), la configurazione delle città non più a misura di adolescente, stimoli molto forti all'interno dei media stanno creando non dico un'emergenza, perché non voglio essere allarmista, ma fenomeni che hanno una grande valenza di allarme. C'è una sofferenza estrema che viene vista con l'aumento dei suicidi intorno ai 15 anni, nuove patologie alimentari come la bulimia e l'anoressia, esiste la tossicodipendenza, molti infortuni stradali mascherano un suicidio, l'alcolismo giovanile esiste e queste sono le punte di un iceberg. Esiste un problema solitudine e paura del futuro nell'adolescenza che se non è malattia è disagio e di questo bisogna farsi carico". 

Inviato
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E che cosa propone? 

Dott. Antonio Guidi
Dott. Antonio Guidi

"Nessun politico ha la bacchetta magica ma ha la possibilità di introdurre uno stimolo forte. Il mio stimolo possibile da tecnico è quello di dire svegliamoci, pensiamo soprattutto a chi abbiamo dimenticato. L'adolescenza che si conosce poco e l'anziano che si emargina troppo. All'interno dell'istituzione che io presiedo sotto l'egida del Ministro Sirchia l'Osservatorio dove accanto si colleghi che si occupano di adulti e forse è la parte più facile anche se non semplice, ho inserito geriatri, pediatri, neuropsichiatri infantili per dare non solo una lettura ampia ma anche uno stimolo tecnico nei futuri servizi di salute mentale dovrà dire la sua con più autorevolezza chi si occupa dell'anziano e del bambino e non ruota di scorta di chi essendo adulto è più scomodo per la società. E' facile far star zitto un bambino o emarginare un anziano e quando non parlarne nemmeno all'interno della salute mentale. E io lo voglio riproporre con forza" 

Intervista tratta da https://www.edscuola.it/archivio/handicap/basaglia.html

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